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Emiliano Sala, la prima storia del Dodo

Il 21 gennaio era un lunedì come tanti. Almeno sembrava. Nel cielo, in volo, insieme agli aerei, agli uccelli, ai sogni e le speranze di chi vive sulla terra ferma, c’era pure un piccolo aereo da turismo, con a bordo un passeggero speciale, non uno dei tanti, bensì l’idolo di una tifoseria.

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Emiliano Sala era lì, in alto, dove la sua carriera lo stava portando, finalmente. All’inizio non è stato così. Anche la sua storia ricorda quella di un Dodo, a cui dicevano che non sapeva volare, ma che, alla fine, credendo in sé stesso, dopo tanto tribolare, c’era riuscito.

Sognando, fin dai primi calci in patria, in Argentina, in un’Academy nella provincia di Cordoba, affiliata ai francesi del Bordeaux, il club che deciso di concedergli una chance, quando aveva appena vent’anni. Scommessa fallita. Sala era nella squadra riserve. Stanco di aspettare, Emiliano cercò di crearsela da solo l’occasione, provandoci in un posto fantastico, non molto distante da qui, sulla Costiera. E non è solo il posto ad esserci familiare, anche chi ce l’ha portato. L’Argentina che ritorna ed un cognome che dalle nostre parti è stato apprezzato prima  e contestato poi: Higuain, Nicolas però. Fu proprio il fratello del Pipita infatti, a proporlo al Sorrento, in serie C. Ma il tuffo in costiera non c’è mai stato. Il Sorrento lo scarta ed Emiliano ci riprova, ma nella terza divisione francese con l’Orleans. Il primo mattone nel muro della sua carriera. 19 reti in 37 partite. Lo Chamois Niortais lo adocchia e punta su di lui, in seconda divisione. Il primo salto del nostro Dodo argentino. Sala non lascia, raddoppia. 18 goal in stagione, di cui dodici nelle ultime dodici. I tifosi lo chiamanoSalagol’ in onore di un altro che aveva il tango nel sangue, e la freddezza del killer sotto porta: Omar Gabriel Batistuta, un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano.

Alla fine la scalata si completa. Emiliano arriva in Ligue 1, proprio a Bordeaux ma anche stavolta la storia con i girondini non sboccia. E si sa, è inutile forzare un amore che non funziona. Chiunque starà leggendo, si sarà trovato almeno una volta nella vita in questa condizione. Così c’è il passaggio al Caen, con cinque reti segnati –di cui una pesante, al Paris Saint-Germain– ma non basta per essere confermati. Ed anche qui, il destino ci mette lo zampino. Nel 2015 Emiliano Sala finalmente incontra l’amore calcistico della sua vita: il Nantes. Sei goal il primo anno, dodici il secondo e nella terza bissa sempre a quota dodici, con Claudio Ranieri in panchina, uno che di favole calcistiche se ne intende.

Poi inizia la stagione 18-19. E qui Sala esplode in tutto il suo potenziale: 12 reti in 19 gare. Contende il titolo di capocannoniere all’astro nascente del calcio transalpino, Kylian Mbappè, nell’incredulità generale dei suoi amici che lo prendono per i fondelli. Ma è tutto vero. Con l’exploit della nuova stagione, guadagna il pass per il grande calcio. Il biglietto per entrare nella fabbrica del cioccolato: la Premier League. Il Cardiff City lo acquista per 17 milioni di euro, l’acquisto più costoso nella storia del club.

Sembra l’inizio di nuovo capitolo, l’happy ending che la sua fiaba calcistica meritava. Purtroppo però, a volte, il destino ci si mette di mezzo. Non sappiamo perché accada e ci vorrebbero ore e ore di trasmissione solo per analizzare un decimo delle domande che potremmo farci a riguardo. Il fato non conosce bandiera, né ragioni. Il 21 gennaio, alle 20.30, Emiliano sale sul Piper Malibu, diretto verso Cardiff. In Galles non ci arriverà mai.

Emiliano Sala è volato ancora più in alto, dove nessuna tifoseria terrena potrà più applaudirlo. Eppure vivrà per sempre, nei cuori di chi si è esaltato per una sua giocata, di chi ha esultato almeno una volta per un suo goal, di chi ha abbracciato uno sconosciuto dopo che un suo tiro è finito in rete. Probabilmente adesso lo starà raccontando agli angeli, mentre tenta di scartarli, tra una finta e l’altra.

Il suo cane Nala rimarrà fermo lì, a fissare una finestra, aspettando  invano, il ritorno del suo padrone.

Buon viaggio Emiliano, ovunque tu sia.

(PER ASCOLTARE QUESTA E ALTRE STORIE, VI RICORDIAMO LA NOSTRA DIRETTA: TUTTI I VENERDÌ DALLE 18 ALLE 20 SU RADIO ANTENNA UNO -FREQ. PRINCIPALE 101.4/LIVE STREAMING www.radioantennauno.it-)

 

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